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Carciofi: quante varietà conosci?
Da nord a sud, i carciofi italiani da conoscere
Dall’autunno alla primavera i carciofi sono gli ortaggi dalle numerose proprietà nutrizionali. Ricchi di sali minerali, fibre, potassio, calcio, fosforo e con poche calorie sono un vero toccasana per le diete disintossicanti e anticolesterolo. I carciofi si distinguono per varietà, ossia, spinose o senza spine, verdi o violetti e per stagione di raccolta, ossia, carciofi uniferi (da marzo a giugno) e carciofi rifiorenti (tra ottobre e novembre).
10 varietà di carciofi
Carciofo violetto di Sant’Erasmo
Dall’isola della laguna veneziana, famosa per i suoi terreni argillosi e salini, nasce il carciofo detto “articioco”, di viola scuro, spinoso e dalla forma allungata, simile ad una rosa. Dalle foglie tenere è ideale per essere fritto in pastella.
Carciofo di Perinaldo
Varietà violetta, si narra sia stata importata da Napoleone Bonaparte nel 1796. Si abbina all’olio extravergine di olive taggiasche ed è maggiormente valorizzato al gratin o nelle frittate.
Carciofo Violetto di Toscana e della Val di Cornia
Varietà violetta e dalle foglie interne più chiare, cresce sul litorale livornese. È molto versatile e consigliata per le conserve sott’olio, ma anche da mangiare cruda.
Carciofo romanesco o di Ladispoli
Fin dagli Etruschi questa varietà di carciofo, chiamata “mammola” o “cimarolo”, è conosciuta per la sua imponente testa, per essere priva di spine ed essere particolarmente tenera. No a caso, è il primo prodotto italiano a marchio IGP. È una varietà tipica primaverile, da gustare prevalentemente alla giudaico-romanesca, ovvero in frittura.
Carciofo bianco di Pertosa
Il Bianco di Pertosa è una varietà romanesca dal colore molto tenue, quasi argenteo, dal gusto dolce e delicato. Coltivato in Campania ha le foglie interne particolarmente tenere ed è ideale per essere gustato crudo con del buon olio campano.
Carciofo di Paestum
Appartenente alla varietà romanesca è famoso per la qualità delle sue foglie. Dalla forma sferica, compatta e senza spine ha un sapore molto delicato, ideale per la pizza o il pasticcio.
Carciofo violetto di Sicilia
Varietà violetta autoctona che vanta più tipologie: catanese, ramacchese, gagliardo, niscemese, siracusano, di Lentini e della Val di Noto. La Sicilia, infatti, risulta essere il primo produttore di carciofi in Italia. È una varietà da consumare prevalentemente alla brace o fritta.
Carciofo violetto di Castellamare
Primizia primaverile, di qualità romanesca è un carciofo conosciuto fin dai romani e coltivato alle pendici del Vesuvio. La particolarità è nella tecnica di coltura, ovvero viene dal sole da coppette in terracotta per mantenerlo chiaro e tenero. Da gustare alla brace.
Carciofo spinoso di Menfi
Varietà spinosa siciliana è famosa per le sue lunghe spine dorate per la cui preparazione richiede molto tempo in cucina. Si consuma alla brace, dal gusto molto aromatico e croccante o sott’olio.
Carciofo spinoso di Sardegna
Varietà violetta di forma allungata, ha le foglie carnose e croccanti. È particolarmente profumato, ideale per il pinzimonio o nell’insalata.