Storie
Il seme benefico che venne dall’Est
Mandorle: proprietà, utilizzi in cucina e varietà più conosciute
Avola, ma non solo. Originarie dell’Asia centroccidentale, le mandorle sono ormai coltivate nel nostro Paese da diversi secoli.
Semi oleosi, prodotti dall’albero del mandorlo, hanno proprietà benefiche per la salute perché contengono omega 3, sali minerali, proteine, vitamine e fibre.
Sono prive di glutine e lattosio, dunque adatte anche a chi soffre di intolleranze alimentari.
Come si utilizzano in cucina?
Esistono due tipi di mandorla: dolce e amara. L’amara, più piccola, è molto limitata in cucina perché contiene una sostanza tossica, l’amigdalina. Si usa solo per produrre liquori.
Quella dolce gode di un utilizzo più ampio, sia da sola, come snack, sia nella preparazione di piatti salati. Ma è nella pasticceria che la mandorla spopola. Dal torrone al marzapane, dalle praline alle torte, al cioccolato: sono tante le ricette che richiedono la sua presenza.
Le varietà di mandorle
Le varietà di mandorle presenti in Italia sono tante, tra queste spiccano delle cultivar autoctone diffuse soprattutto tra Puglia e Sicilia: eccone due.
Mandorla di Avola
È considerata la più pregiata e comprende tre sottovarietà: la Pizzuta, la Fascionello e la Romana. Se le prime due hanno una forma piatta e un colore marrone scuro, la terza è triangolare e più chiara. Tutte e tre vengono usate soprattutto nella pasticceria e nella confetteria.
Mandorla di Torritto
Diffusa fin dal 1920, è una cultivar tradizionale pugliese. Ha un guscio duro e una forma rotondeggiante, resa elevata e un utilizzo molto vario. Comprende diverse cultivar, il cui nome deriva da vecchie famiglie del territorio di Toritto: Antonio Devito, Genco e Filippo Cea.
La più rinomata e diffusa è la “Filippo Cea” che, grazie alla sua dolcezza, è molto ricercata per la preparazione del latte di mandorla e di prodotti pasticceri.