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Natale con lo zampone o con il cotechino?
L’annosa questione delle feste è sempre la stessa: quale dei due insaccati scegliere
zampone o cotechino? È questa l’annosa questione delle feste natalizie. Ma la domanda che ci poniamo noi è un’altra: perché scegliere quando si possono mangiare entrambi?
La differenza tra zampone e cotechino
La differenza tra i due insaccati, la cui origine sembra legata alla necessità di usare anche i tagli meno nobili del maiale, è l’involucro che contiene l’impasto. Nello zampone questo coincide con la pelle della zampa anteriore del maiale, nel cotechino con il budello.
Due insaccati nati per non sprecare le parti meno nobili del maiale
Nato a Modena, lo zampone si prepara con un trito di carni di puro suino, cotenna, orecchie, nervetti e musetto, speziato con sale, pepe, noce moscata, chiodi di garofano, e insaccato nello zampetto svuotato dell’animale.
Le radici del cotechino sono da rintracciare nella Pianura Padana e la sua preparazione è diffusa tra Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. È un insaccato cotto, il cui impasto è realizzato con le parti meno nobili del maiale: cotenna, tessuti connettivi di testa e collo che vengono insaccati freschi nel budello e consumati dopo un mese di stagionatura. A fare la differenza tra i diversi cotechini è la concia, composta da spezie diverse a seconda della regione in cui il cotechino viene prodotto. Il più pregiato d’Italia è considerato il cotechino di Modena, protetto dal marchio IGP nel 1999.
Che sia un Cenone con il cotechino, con lo zampone o con entrambi siete voi a deciderlo: ricordate che tutti e due richiedono una cottura lunga, ma delicata e non dimenticate il contorno a base di lenticchie.