Storie
Quante varietà di lenticchie esistono?
Le regioni in cui sono maggiormente diffuse: la Sicilia e l’Umbria
Cibo portafortuna, contorno cult di cotechino e zampone, le lenticchie non possono mancare sulla tavola di Capodanno. Mangiarle, oltre a essere sano e gustoso, pare sia anche un modo per attirare energie positive e prosperità. Dalla facile digeribilità, contengono proteine, fibre, sali minerali e si prestano a tanti usi in cucina. Ma quante varietà di lenticchie esistono? Tante, noi ve ne riportiamo quattro delle due regioni in cui sono maggiormente diffuse: Sicilia e Umbria.
Le lenticchie in Sicilia
Lenticchie di Ustica
Dal colore marrone scuro con strisce verdoline, sono le lenticchie più piccole d’Italia e vengono coltivate, con metodi sostenibili, sui terreni lavici dell’isola siciliana. Cibo povero, ma ricco di nutrienti, sono molto utilizzate nella cucina locale, soprattutto come condimento della pasta. Non richiedono ammollo.
Le lenticchie di Villalba
In provincia di Caltanissetta, nelle campagne di Villalba, viene coltivata una varietà di lenticchie dalle dimensioni più grandi rispetto alle altre. Viene chiamata anche lenticchia bionda per il suo colore chiaro. La sua bassa resa non la rende un prodotto molto appetibile a livello commerciale.
Le lenticchie in Umbria
Lenticchie di Colfiorito
Le lenticchie provenienti da questa frazione umbra, del comune di Foligno, si distinguono per le dimensioni (molto piccole) e per i colori (dal verde al marroncino). Tra le varietà più pregiate al mondo.
Lenticchie di Castelluccio
Si coltivano sui piani di Castelluccio di Norcia, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a un’altezza di 1.500 m. Protette dalla IGP, hanno delle dimensioni piccole e sono di colore verde. La loro buccia sottile fa sì che si possano cuocere senza lasciarle in ammollo.